venerdì 19 settembre 2014

Strappi

E poi arriva il momento dei famosi "conti col passato"; il momento in cui prendi di petto i macigni attorno ai quali avevi lucidamente deciso di girare, o meglio sono loro a travolgere te. E nel modo e momento meno prevedibile di tutti, ti ritrovi a tirare fuori con tuo padre le cose "mai dette"; distrattamente, quasi alla svelta, inframezzando tutto con frasi come "avremo tempo e modo per approfondire"...tra una tac e una pet, con una diangosi di tumore in vescica da un lato, e l'attesa di una conferma di probabili metastasi polmonari dall'altro... Incredula e quasi inerme, sballottata tra gli eventi, mentre una bimba ti cresce nel pancione e inizia a scalciare facendoti sentire che la vita continua e rinasce sempre... La fragilità di colpo si veste di forza inaspettatamente calma, dal gusto amaro, certo, eppure nuova da assaporare... E ti ritrovi a non poter controllare più nulla, a dover consolare, rassicurare, sostenere, con il cuore granitico, evitando sapientemente di chiedere a te stessa come ti senta... Dai per scontato ogni giorno che ci sarà un domani; un domani per piangere, per ridere, per giocare, per vendicarti, per coccolarti, divertirti.. Un domani per oziare, imparare qualcosa di nuovo, fare una ricerca, il cambio dell'armadio, provare quella nuova ricetta... E poi di colpo, domani, ti ritrovi tra le carte di un ospedale, a fare i conti con aghi, diagnosi, infermieri, incertezze e soprattutto attese interminabili... È questa la vita. Bella e amara, avara e generosa, ti prende e ti dà... È anche questa la vita.