venerdì 25 novembre 2011

Momenti


Ci sono momenti in cui vorrei maledettamente poter manovrare le lancette del tempo e riavere indietro, anche solo per pochi istanti, pezzetti del mio passato.
Momenti in cui vorrei disperatamente poter risentire ancora un po’ il gusto di certe irripetibili emozioni.
Momenti in cui vorrei tanto poter cancellare certi stupidi errori.

Momenti in cui una ruga di nostalgia mi solca la fronte e il cuore, e in barba a tutto il bello del mio presente, sento un pizzico di mancanza del mio pancione.
Di quei pomeriggi di mezza stagione in cui uscivo di casa con il sole, la tuta da ginnastica, le mani sulla pancia, e me ne andavo in giro senza pensieri, senza orari, senza scadenze. Con mia figlia dentro che mi teneva compagnia, si addormentava in macchina con la musica che ascoltavo io (fortunatamente questo accade ancora !), si faceva sentire ogni tanto… e io mi sentivo la donna più libera e orgogliosa della terra.
Di quei pomeriggi di inizio estate, in cui uscivo di casa con gli abiti premaman e andavo al corso pre-parto, piena di dubbi, emozioni, interrogativi….
Di quelle mattine calde in cui indossavo il bikini più a triangolo che avevo, e portavo il pancione al mare, esibendolo con l’orgoglio che solo la gravidanza mi ha fatto provare per quella parte del mio corpo….

Momenti in cui vorrei tanto tornare in sala parto, riprendermi attimo dopo attimo ogni emozione, sensazione, vibrazione; rivivere quegli istanti indimenticabili di vita che nasce, di potenza della vita, di amore che esplode, di corpo che decolla, di calore che scivola, di forza che irrompe…

Ci sono momenti in cui penso che nessuna emozione futura potrà mai essere così perfetta, netta, pulita e incontaminata come quelle vissute aspettando Sofia.
Ci sono momenti in cui io e Ciccio parliamo di un altro bimbo, e mi tremano le gambe al pensiero di quanta attenzione dovrei sottrarre a Sofia.
E in quei momenti, la stringo forte e la copro di baci.

La guardo, la odoro, la sfioro, la respiro, la stringo… è mia figlia. Vita della mia vita.
E’ la cosa più perfetta e miracolosa che potesse accadermi.

martedì 8 novembre 2011

Non si prendono in giro i bambini.....

... Non posso fare a meno di scrivere questo post. 
Di corsa, con mille cose da fare, un bagnetto da preparare, una cucina da ripulire, una bimba da addormentare... ma ho bisogno di scrivere questo post !

E' "cattivo costume" dei nonni usare strumenti assolutamente deleteri per convincere i bimbi a fare/non fare quello che vogliono loro... e qui fiorscono i cani nelle stanze in cui non si deve entrare, i lupi nei pianerottoli in cui non si deve scappare, i mostri sotto i letti che non si vuol fare diventare rifugi etc....
E poi succede che tua figlia ha visto un cane dentro un negozio, e quando ci ripassa dinanzi inizia a chiamare "ba ba", cercandolo, e si infila dentro il negozio alla ricerca della piccola palla di pelo.... E in quel momento, per convincerla a uscire dal negozio, la nonna (paterna, ci tengo a sottolinearlo !!!!) le dice "Vieni con la nonna che ti porta dal cane"... La bimba esce tutta contenta dal negozio... per vedersi poi depositare sul seggiolino della macchina di mamma, anzichè dall'agognato cagnolino.

Secondo voi, cosa fa a quel punto la bambina ?

E cosa fa la nonna ? 
Questo ve lo dico io, perchè è oltre l'immaginabile.
La nonna inizia a esclamare frasi come "non ci vuoi andare con la mamma ? vuoi restare con la nonna ?...."
E la mamma, facendo appello a tutta la pazienza che di norma non ha.... interviene per cercare di convincere la bimba a farsi "agganciare" al seggiolino... Scenate pazzesche, tutti i negozianti della strada sulla soglia del negozio a godersi lo spettacolo e probabilmente a pensare "che bimba capricciosa"... e la mamma, con il fegato a fusillo, ha solo potuto spiegare, sulla strada del ritorno, alla sua bimba che "a volte i nonni dicono delle cose a fin di bene, non pensando che i bimbi li capiscano.... e li prendono in giro solo a fin di bene..."....
Quante altre cose avrei voluto dire a mia figlia a dire il vero.... per fortuna dopo pochi minuti si è addormentata, e mamma ha tenuto per sè tutti i suoi pensieri......
Ma una cosa la dico a tutte le mamme: non si prendono in giro i bambini, anche se hanno poco più di un anno: i bimbi capiscono, credono, hanno fiducia e si creano aspettative... tradire tutto questo equivale a tradire loro.

Il pediatra

Il pediatra.
Non ne ho mai parlato molto, nonostante sia sicuramente un argomento molto importante per chi ha bimbi piccoli. Tra le qualità che ho ritenuto fondamentali  nella scelta del pediatra di Sofia (dando per scontate la competenza, l’esperienza e la professionalità) ci sono sicuramente la reperibilità (motivo per il quale la prima pediatra, che onestamente mi piaceva abbastanza, è stata “cassata” dopo averla cercata invano per un numero imprecisato di volte), l’umanità nel rapporto con mia figlia, l’atteggiamento nei confronti dell’allattamento al seno (diciamocelo che i pediatri di formazione “anni ‘70” sono nemici dell’allattamento al seno e fanno di tutto per scoraggiare le mamme dal praticarlo) e la bassa propensione a medicine e medicalizzazione in generale.
Il pediatra di Sofia è un fan sfegatato dell’allattamento al seno.
I primi contatti con lui li ho avuti proprio perché gli chiesi dei consigli in merito, all’inizio del nostro allattamento, e mi diede spiegazioni così precise, dettagliate e puntuali che non mi aspettavo davvero, e sicuramente in quel frangente si è conquistato la mia fiducia.
A parte questo, forse è anche un po’ un tipo “sui generis”… sicuramente non esattamente “melenso”, forse un pochino prolisso per certe cose, e altrettanto spartano per certe altre. A volte taglia corto in modo piuttosto deciso, in certi momenti mi sono sentita quasi un po’ a disagio… altre volte invece si allunga e si dilunga, e io mi perdo ad ascoltarlo…
Ieri, comunque, è stato grande e, dentro di me, gli ho “perdonato” le volte in cui mi ha fatta sentire deficiente. Mi sono sentita “vista” veramente in profondità su alcune cose che per me rappresentano dei punti deboli nel rapporto con Sofia e con me stessa. Senza bisogno che fossi io ad affrontare certi argomenti, li ha messi sul tavolo lui con una tale disinvoltura e semplicità, da avermi fatta sentire capita e quasi “fotografata” dentro.
Ho provato la bella sensazione di essere vista nelle mie debolezze, sostenuta e accompagnata.
Gliene sono stata molto grata. Anche se non gliel’ho detto.

E ho appuntato sulla borsa con grande orgoglio  la spilla che mi ha regalato con lo slogan pro allattamento al seno!

lunedì 7 novembre 2011

"Paranoie" educative


Raccolgo velocemente i pensieri di questi ultimi giorni…
Tralascio per il momento quelli meno “umani” che stanno comunque caratterizzando questo momento, anche perché non ci sono ancora certezze nell’immediato e quindi non voglio stressarmi sui “se” e sui “casomai”.

Sofia.

E’ di Sofia che voglio scrivere.
Di Sofia, ma anche e soprattutto di me, suo padre e delle nostre fo**utissime paure “educative”.
Sofia è una bambina di 15 mesi. E’ una bambina VIVACE. E’ una bambina intelligente, curiosa, determinata ed energica. Come tutti i bambini di un anno insiste per le cose che vuole, si ribella a fronte di quelle che non vuole. E’ una bambina che piange se non le va di stare nel letto o sul seggiolone e colpisce il cucchiaio quando non ha più fame e mamma o papà continuano a insistere agitandoglielo sotto il naso cambiando canzoncina o argomentazione per convincerla.

Ultimamente io e Ciccio siamo stati molto duri con Sofia, l’abbiamo rimproverata molto spesso, Ciccio ha tante volte alzato la voce con lei e, a dire la verità, sono partite anche un paio di sculacciate….. e’ incredibile come, anche verso tuo marito (che poi è il padre della “creatura”) ti monti un impeto semi-omicida se gli vedi alzare un dito su tuo figlio. E’ incredibile come, in quel momento, riesci a trovare il sangue freddo per non dirgli una parola, riconoscendo che anche tu lo hai fatto una volta e che realmente, in quel momento, la creatura sta davvero esagerando…

Ma è ancor più incredibile quanto possa piangere per il rimorso quando dieci minuti dopo tua figlia ha una crisi di rabbia contro un gioco di plastica e inizia a colpirlo e calciarlo piangendo forsennatamente, e tu la tieni forte coprendola di baci e sentendoti un mostro.
Per non parlare di quanto poi ti senti ancora più in colpa, qualche ora dopo, scoprendole entrambi i canini fuori dalle gengive…

Solo in quel momento riesci a ridimensionare i capricci, i pianti, gli strepiti e la prepotenza; ti ricordi che il grande sei tu e che il piccolo non ha chiesto di venire al mondo; che non hai alcun diritto di perdere la pazienza con lui, perché sei tu che devi avere pazienza a tonnellate per crescerlo. Che lui ha bisogno di limiti e di barriere, innegabilmente. Ma che darglieli significa avere ancor più pazienza, più amore e tenerezza possibili.

Chiedo scusa a mia figlia e vado a capo.
Con più pazienza e più amore che posso.

sabato 5 novembre 2011

Aria di novità

Oggi respiro a stento. 
Sono emozionata. Perplessa. Dubbiosa. Speranzosa. Confusa.
Non voglio illudermi prima del tempo.

Tra poco un appuntamento importante. Uno di quelli per cui una donna si sveglia presto la mattina e va da sola al centro commerciale per comprarsi un abito adeguato. 
Senza marito e senza figlia. Per non sentirsi affrettata. Per prendersi il tempo necessario.

Ho tanta voglia di scrivere di altro; dei miei pomeriggi gioco con i bimbi, della prima merenda fatta qui, di mia figlia e dei suoi progressi.
Ma oggi c'è qualcosa di grosso che bolle in pentola. E non riesco a pensare ad altro.

Oggi è un giorno in cui chiudersi un bagno un'ora e fare un buon lavoro di restauro.
Dopo aver studiato carte e documenti, ovviamente.

Vado... il bagno mi aspetta... Un respiro profondo e dita super incrociate!