lunedì 30 dicembre 2013

Ultimo dell'anno

Ultimo dell'anno.
Per bilanci finali e nuovi propositi.
Per guardare indietro con poca nostalgia, e fissare lo sguardo avanti, colma di speranze,  sogni e progetti.
Saluto un anno devastante, fatto di solitudine, grigiore, malattia, paure, lacrime, amarezze, insonnie, rimpianti e rimorsi.
Accolgo un anno che spero porti stabilità, equilibrio, un nuovo nido per la mia famiglia e nuovi spunti per reinventarsi legami e sintonie nuove.
Tra me e Sofia; piccola diventata grande, ancora tanto bisognosa di "mamma sua".... Amore infinito che richiede coccole, attenzioni, tempo, amore.
Tra me e Arianna, che mi conosce davvero poco, eppure mi cerca e mi pretende ogni volta che sono nel suo raggio visivo.
Tra me e mio marito, purtroppo messo sovente in secondo piano, eppure bisognoso anche lui attenzioni, incoraggiamenti, tenerezze e sorrisi.
Tra me e mia mamma, con cui mi appresto a condividere un futuro intenso, all'interno dello stesso nido, non appena lo avremo trovato; spero vivamente di vederla serena, un po' più grintosa, allegra, un pizzico più consistente di quanto non sia mai stata, un po' più lucida di quanto non l'abbia vista negli ultimi tempi... E che ci sia ancora tanto tanto tanto tempo per godersi reciprocamente e riempirci i cuori di vicinanza e complicità.
Tra me e mio papà... Un dialogo da ricostruire, un equilibrio da reinventare, una relazione da riscrivere....
E poi mia sorella, la sua famiglia, i loro sogni, i nostri tempi....
Confido in tante cose ancora da fare, realizzare, raggiungere, ottenere....
Confido, come sempre, nella forza dell'amore, che ci tenga uniti nelle bufere e ci permetta di sorridere un po' più spesso, un po' più spensieratamente.

E, se possibile, confido anche in un respiro più morbido, profondo e lento.
Che quest'anno mi è mancato assai.


sabato 28 dicembre 2013

Ancora svolte e cambiamenti.....

Un anno decisamente movimentato questo 2013 che si accinge a concludersi.
Il 28 dicembre 2012 arrivavamo a Nova Milanese, dentro una casa sconosciuta, estranea, fredda e distante. Casa che abbiamo lentamente personalizzato e riempito di "noi", fino a renderla a nostra misura, insieme ad una nuova vita a nord, da reinventarsi completamente. 
Nuovi ritmi, nuove regole, nuove esperienze.
Un anno da soli, un nuovo lavoro per me, un inedito ruolo di "mammo" per Ciccio. 
Una figlia minuscola che a stento mi conosceva, e che ha imparato a stare con mamma un paio d'ore al giorno. 
Una figlia "maggiore", ancora piccolissima, che di colpo si è trovata "senza mamma" e senza più nessuno dei suoi punti di riferimento.
E poi le esperienze nuove, i luoghi da scoprire, la neve per la prima volta in vita nostra, i parchi giochi, i parchi faunistici, la bicicletta, le video chiamate ai nonni,  l'asilo, qualche amico nuovo...
Tutto sempre cercando di giocare, ridere, sorridere, essere ottimisti...

Il 20 dicembre del 2013 siamo saliti su un aereo che ci ha riportati qui di nuovo. Per sempre.
Il trasferimento tanto desiderato è arrivato.
Nuovi scatoloni, nuovi bagagli, nuovo trasloco. 
E di nuovo a casa.
Casa. Adesso è un capitolo nuovo. Adesso bisognerà trovarla una casa, stavolta da comprare.
Nel frattempo, con dispiacere, abbiamo lasciato la scuola.
Una scuola bellissima, per quanto comunale, assolutamente perfetta. Maestre attente, affettuose, dolci; programmazione accurata, modalità deliziose. I primi legami di Sofia al di fuori di casa.
E io, che ho sempre difficoltà con cambiamenti e distacchi, ho pianto salutando le sue maestre.
Adesso troveremo una scuola nuova , faremo un altro inserimento. Ci spoglieremo dall'identità di "bambina dei rossi", che ci piaceva tanto, e troveremo uno spunto nuovo per amare una scuola nuova, speriamo vagamente paragonabile a quella lì...

Una scelta sofferta, come tante. 
Ancora una volta non ho scelto per il mio futuro professionale, quanto piuttosto per la mia famiglia.
Ciccio iniziava a star troppo stretto in quei panni di mammo, la sua pazienza era decisamente allo stremo, sentiva  troppo la mancanza del suo lavoro e rimanendo lì, da soli, non avrebbe mai trovato uno spiraglio per tentare nuovi giri. Le mie bimbe sarebbero cresciute lontane dagli amori più veri, quelli dei nonni, per poi probabilmente decidere comunque, una volta cresciute, di emigrare in paesi più promettenti dell'Italia....
Tornare a Palermo significa castrare per sempre ogni possibilità di crescita lavorativa per me, ma offrire importanti alternative a mio marito e alle mie figlie, migliorando la qualità della loro vita.
E ancora una volta ho scelto per loro.
Così come ho scelto per loro un anno fa, quando ho accettato di rinunciare ai miei sogni professionali per andar a lavorare al servizio clienti della banca, la cosa si è ripresentata adesso, e ho continuato a scegliere per loro. D'altra parte questo lavoro non me lo sarei mai scelta, se avessi potuto scegliere davvero. Ma dal momento in cui le esigenze hanno avuto la meglio, ed ho comunque deciso di garantire un futuro alla mia famiglia, questa scelta è stata una logica conseguenza.
Ed oggi, felici e nuovamente sereni, siamo di nuovo nella nostra amata Palermo, con un nuovo sogno da coltivare: trovare un nido, stavolta definitivo, stavolta nostro a tutti gli effetti, in cui piantare per sempre le nostre radici.
E, aggiungo dal profondo dei miei sogni, anche un terzo figlio.... Speriamo.... Tra qualche anno, ovviamente.......