"Si parte senz'arte". Ovvero, come si direbbe dalle mie parti, "Nuddu nascìu insignàtu". L'ispirazione che ho sempre cercato è arrivata con mia figlia, che riempie le mie giornate e i miei pensieri. Da quando c'è lei ho capito che l'importante non è possedere un'arte a priori (nemmeno quella di essere genitore), ma ascoltare la propria ispirazione ed avere un obiettivo. L'amore della mia vita, il padre delle mie figlie, è la scelta migliore che io abbia mai fatto...
giovedì 11 dicembre 2014
Recupero..... Si, ma come?
È fin troppo difficile riuscire a capire dove inizia il bisogno e finisce il capriccio; dove inizia la richiesta di attenzione e finisce la necessità di dare delle regole "educative". È fin troppo difficile soprattutto quando sai che tu, mamma, non stai attraversando il periodo più sereno della tua vita e questo sicuramente si sta ritorcendo su tua figlia come un boomerang. Che le sta togliendo serenità, allegria, certezze e sicurezze che fino a qualche mese fa aveva.
Quando la sua maestra ti dice che negli ultimi tempi ha in classe una bambina da quella che ha conosciuto lo scorso anno, che non è più quella bambina "capace di divertirsi giocando con le sue stesse manine" di cui ti aveva parlato orgogliosa. appena sei mesi fa...
E tu che da giorni e giorni ti chiedi come fare a combattere con tutti quei capricci, con quell'ostile e continua ribellione, con le provocazioni dirette e consapevoli, con quel continuo non ascoltare, non obbedire, contrastare per partito preso.... Ti prenderesti da sola a pugni per tutte le volte in cui l'hai rimproverata, sgridata, a volte anche un po' strattonata tentando di catturare la sua attenzione mentre le parli e lei continua a girare su sè stessa cantando ad alta voce...
E tu, sempre tu, che stai affrontando un periodo veramente di m**da, con una casa comprata e pagata sei mesi fa rimasta incastrata in tribunale, che tra due mesi devi lasciare la casa in cui stai adesso, quella in cui sei nata e vissuta e che da un anno è diventata il rifugio di tutta la tua famiglia, perchè l'hai venduta per comprare quella di cui sopra e non hai un quattrino per trovare una soluzione alternativa; che in tutto questo hai un padre ammalato di cancro, e non si sa ancora a che stadio sia la malattia, che tipo di cure so dovranno affrontare, ma pure sei lì a fare il parafulmine cercando di essere presente, ottimista, forte, coraggiosa... E in tutto questo, tu sei quella al nono mese di gravidanza, quella a cui il medico ha ordinato riposo, quella che tra poco dovrà partorire.....
Si, tu sei quella con tutto questo sopra le spalle, ma alla fine sei quella che comunque ha commesso l'enorme errore di far ricadere su una bambina di quattro anni i malesseri e le tensioni che lei non dovrebbe nemmeno conoscere. Tu sei quella che ha il dovere di tirare fuori le palle e tutelare la figlia, cacciarti indietro lacrime, tensioni, paure, ansie e quant'altro e creare per lei un'atmosfera serena, accogliente, rassicurante e calorosa.
Tu sei quella che ha la responsabilità della sua vita, della sua crescita, del suo equilibrio, della sua tranquillità e pertanto sei quella che ha il dovere di esser grande, gestire da adulta in separata sede tutto ciò che non deve turbare la serenità di una bambina alle prese, già difficili, con una sorella di due anni ed una in arrivo, che rappresenta comunque una incognita, a dispetto di tutte le volte in cui lei si è dichiarata contenta o emozionata per questo nuovo arrivo..
Tu sei quella che adesso ha il preciso dovere di smettere di pensare "e a me chi ci pensa?", perchè in questo momento al primo posto non ci sei tu ma lei, tua figlia, di soli quattro anni, che chiede disperatamente attenzione, tempo, amore, presenza, certezze, conferme....
Vorrei chiederle mille volte scusa per tutte le volte in cui inconsapevolmente ho contribuito a farla sentire poco amata...ma quando ci provo finisco con il piangere davanti a lei, il che probabilmente la destabilizza ancor di più... E allora piango piano sul suo cuscino, quando lei si è addormentata ed io rimango ancora un po' a carezzarle i capelli e sussurrarle tutto il mio amore in un orecchio...
Etichette:
dubbi,
educazione,
sanso di colpa,
sgridate
Iscriviti a:
Post (Atom)