sabato 4 giugno 2011

Latte materno à la carte. Perché non poppano secondo un orario regolare.

Come promesso, ecco un estratto di una parte molto interessante del libro di Gonzalez…
Metterei un elenco di "alla faccia di Tizi e Caii", comprendendo in lista anche pediatre e dottori, che hanno avuto da ridire continuamente sul modo in cui ho allattato Sofia i primi mesi e che ancora adesso mostrano perplessità e contrarietà circa il prolungamento dell’allattamento al seno…
Ma oggi ho da fare, dunque risparmio le polemiche e vi lascio invece un po’ di informazioni che secondo me sono illuminanti sia “a posteriori”, sia – soprattutto – per chi dovesse essere in procinto di iniziare quest’avventura meravigliosa !!!!
E a parte tutto… leggetelo il libro, è davvero ricco di spunti interessanti (nei prossimi giorni cercherò di postarne altri estratti!!!)
Buona lettura !!!! Ma soprattutto.... BUON ALLATTAMENTO !!!!


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<<L’orario delle poppate è un mito. Ci fu un tempo in cui si credeva che i neonati dovessero succhiare ogni tre ore, o ogni quattro ore (e dieci minuti per ogni lato, per maggior scherno!). ti sei chiesta qualche volta perché dieci e non nove o undici? Evidentemente, sono numeri arrotondati. Com’è possibile che qualcuno abbia creduto che un numero arrotondato fosse un numero esatto? Ovviamente noi adulti non mangiamo mai “dieci minuti da ogni piatto ogni quattro ore”. Quanto impieghiamo a mangiare una pietanza ? dipende da quanto velocemente mangiamo, guarda caso! Ai bambini accade la stessa cosa: se succhiano rapidamente impiegano meno di dieci minuti, se succhiano lentamente impiegano di più.
Se mangiamo a orari fissi è solo perché lo esigono i nostri obblighi lavorativi. Normalmente, nei giorni festivi, saltiamo completamente l’orario abituale senza che la nostra salute ne risenta minimamente. Però, nonostante ciò, c’è ancora gente che crede che i bambini si debbano abituare a un orario prestabilito, con vaghi riferimenti alla disciplina o alla digestione. […]
Il latte materno non è un alimento morto ma un tessuto vivo, in costante evoluzione. La quantità di grasso nel latte aumenta molto durante la poppata: il latte che esce all’inizio ha poco grasso e quello che esce alla fine ne ha fino a  cinque volte di più.
La quantità media di grasso nel latte di una determinata poppata dipende da quattro fattori: il tempo trascorso dalla poppata precedente (più tempo passa meno grasso è presente); la concentrazione di grasso alla fine della poppata precedente (maggiore è questa concentrazione e maggiore sarà la concentrazione nella poppata successiva); il volume ingerito nella poppata precedente; il volume ingerito nella poppata attuale (la lettrice curiosa può consultare l’eccellente studio di Woolridge sulla fisiologia dell’allattamento). Se prende latte con meno grassi (e pertanto con meno calorie), il bambino può accettarne un volume maggiore , e quindi può assumere più proteine… dunque il bebè che prende 50 ml da ogni seno non si sta nutrendo alla stessa maniera di quello che prende 100 ml da un seno solo;e la dieta del bebè che prende 80 ml ogni due ore è completamente distinta da quella di un altro bebè che succhia 160 ml ogni 4 ore.
Il controllo della composizione del latte è ancora oggetto di ricerca, e quello che non sappiamo è probabilmente molto più di ciò che già conosciamo. Ad esempio, è stato osservato che un seno solitamente produce latte con più proteine rispetto all’altro. Può darsi che sia una pura casualità… o può darsi che tuo figlio possa scegliere, succhiando più da un seno che dall’altro, un pasto con più o meno proteine.
Eri convinta che tuo figlio mangiasse sempre alla stessa maniera? Pensavi che sarebbe stato noioso passare alcuni mesi prendendo solo latte ? puoi ben vedere che con i latte materno non è così.  Tuo figlio ha a disposizione un ampio menu in cui può scegliere dalle zuppe leggere fino ai dolci cremosi. Siccome non può parlare, né il seno potrebbe capirlo d’altra parte, richiede il suo menu dando istruzioni al seno attraverso tre chiavi:
  1. la quantità di latte che prende a ogni poppata (cioè poppando più o meno tempo con maggiore o minore intensità)
  2. il tempo tra una poppata e l’altra
  3. poppare da un solo seno o da entrambi.
Ciò che tuo figlio fa con il seno è autentica ingegneria per ottenere ogni giorno esattamente ciò di cui ha bisogno. Il controllo di tuo figlio sulla propria dieta è totale e perfetto quanto può variare a volontà le tre chiavi. L’allattamento a richiesta consiste proprio in questo: è il bambino che decide quando deve poppare, per quanto tempo e se deve prendere un seno o tutti e due.
Quando gli si impedisce di controllare uno dei meccanismi, la maggior parte dei bambini riesce a ottenere una dieta adeguata manovrando abilmente con gli altri due […] Ma il bambino che non può modificare né la frequenza né la durata delle poppate, né decidere se prendere un seno o tutti e due, è perduto: in questo modo non prenderà il latte di cui ha bisogno, ma quello che “per caso” gli tocca”.  Se la sua dieta si allontana di molto dalle sue necessità, il bambino avrà dei problemi: il suo peso non sarà adeguato o passerà il giorno affamato e piagnucoloso. Per questo l’allattamento a orario funziona raramente e il risultato è tanto più catastrofico quanto più si pretende di imporre un orario stretto. Il bambino ha bisogno di succhiare in maniera irregolare perché solo così può ingerire una dieta equilibrata.>>

(Da: Gonzàlez C., “Il mio bambino non mi mangia”. Pp. 66-69)

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