Sofia ama i limoni: adora il gelato, la granita, il sorbetto, e persino il frutto così com’è, tagliato a metà, da rosicchiare e mordicchiare…. E’ insolito alla sua età, ma forse la gran quantità di limoni che ho mangiato all’inizio della gravidanza, come strategia antinausea, ha influito un po’ su questo…
In questo periodo ho la fortuna di avere dei limoni non trattati, raccolti in giardino da mio suocero, così oggi ho deciso di provare la ricetta della marmellata di limoni.
Ho trovato due tipi di ricetta: acune partono dal frutto crudo, tagliato a fettine sottilissime e trattato nel modo classico per fare la marmellata, mentre altre prevedono la cottura del frutto prima di procedere con la gelificazione. Nel primo caso si trovano le scorzette nella marmellata, ma a me non sembra adatto a lei (il gusto è piuttosto intenso in quel caso) così ho deciso di provare il secondo, che è sicuramente molto più elaborato, ma… il risultato finale secondo me vale assolutamente la pena !
Allora, ho fatto così:
La mia dose di partenza è stata ½ kg di limoni, che ho lavato e messo a bollire in una pentola d’acqua.
In totale devono cuocere per 1 ora, ma ogni 20 minuti occorre cambiare l’acqua (in cui la buccia cede tutto l’amaro), quindi io ho tenuto in caldo in un altro pentolino l’acqua per le successive bolliture mentre i frutti cuocevano.
Terminata la cottura ho messo i frutti da parte e conservato l’ultima acqua di cottura.
Dopo averli lasciati freddare un po’, li ho tagliati grossolanamente, senza eliminare la buccia. A dispetto del profumo che emanano, non vi consiglio assolutamente di assaggiarli… sono aspri da far paura!
Dopo di chè li ho passati passapomodoro con il setaccio più fine. La maggior parte dei semi rimane su, quindi non val la pena impazzire troppo a toglierli prima.
A questo punto occorre pesare la purea di limone raccolta, perché va aggiunta una eguale quantità di zucchero. A tale scopo io ho pesato il tegamino che ho posto sotto il passa pomodoro prima e dopo la raccolta e nel mio caso la differenza era di 286 gr.
Infine ho aggiunto circa 100 ml dell’ultima acqua di cottura che avevamo conservato (anche qui… vi sconsiglio vivamente di assaggiarla !) e ho messo sul fuoco a fiamma dolce continuando a rimestare. Inizialmente era molto grumoso ma man mano che lo zucchero caramellava si è uniformato e ha iniziato a gelificare.
Ho cotto tutto per una decina di minuti (la ricetta diceva 20, ma la consistenza iniziava ad essere fin troppo densa per i miei gusti), quindi ho versato nei barattoli ancora caldo e li ho messi a raffreddare capovolti (per creare il sottovuoto).
Secondo me è eccellente, e poi ho letteralmente invaso tutta la casa di un profumo delizioso!
La quantità finale, in confronto alla frutta di partenza, è piuttosto contenuta; direi che è un frutto che "rende poco", ma considerata l'alta percentuale d'acqua che lo compone (e che deve ovviamente evaporare) è comprensibile...
Tenuto conto della lunghezza della preparazione e della bontà del risultato finale, la prossima volta partirò almeno da 1 kg di limoni!
Ah… il barattolo piccolino è per una persona speciale, che sta per rientrare nel tunnel delle nausee da pancione… nella mia esperienza il gusto del limone aiuta moltissimo a tenerle a bada e un prodotto genuino e preparato con amore… potrà solo farle bene !!
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