In sei mesi Sofia è cresciuta moltissimo e con lei si è trasformata sorprendentemente la sua capacità di interagire con tutto ciò che la circonda.
All’inizio guardava solamente i giochi che le proponevo io, e nemmeno troppo a lungo. Intorno ai due mesi ha iniziato ad allungare le manine verso quello che la incuriosiva di più, a tre mesi ha imparato a tirare da sola l’anello che fa partire il carillon che avevamo appeso al maniglione della navetta. Adesso osserva le cose più piccole, si concentra sui dettagli degli oggetti, va pazza per il mouse (quando è acceso e proietta quel bagliore rosso fuoco), passa un sacco di tempo a grattare con il polpastrello le viti del fasciatoio… Ormai prende da sola quello che vuole, punta il giocattolo che le interessa e se lo prende, se lo porta in bocca, lo sbatacchia di qui e di lì… a quattro mesi ha imparato a schiacciare il bottone della sua chiavetta musicale, e poco tempo dopo ha scoperto altri giochi musicali… sono i suoi preferiti, sa manovrarli ormai perfettamente, e in modo assolutamente consapevole e volontario.
Ho iniziato a giocare molto presto con lei, e quando può anche Ciccio si unisce.
I primi tempi capitava anche che lei si addormentasse mentre io le facevo lo show dei pupazzi (glieli agitavo davanti agli occhi emettendo qualche sibilo o qualche suono indefinito); via via ha iniziato a “dialogare” con i suoi pupazzi; lo sguardo che si illumina quando qualcosa “cade in picchiata” verso di lei, le gambe e le braccia che si agitano in segno di eccitazione, la bocca che si spalanca dando vita ad un acuto gioioso ed incontenibile…
L’interazione diretta con me è cresciuta di pari passo. Uno dei modi in cui ho sempre giocato con lei è cantarle le canzoncine… filastrocche per bambini, canzoni da grandi, a volte persino cose inventate sul momento… se intorno al secondo mese lei mi guardava e a volte sorrideva per qualcosa, adesso vocalizza insieme a me, ride, a volte persino si sbellica sonoramente dalle risate…
Adesso che è più grande gioco spesso in modo molto fisico con lei, sollevandola e facendola volteggiare, o danzando con lei in braccio, o ancora mordicchiandole rumorosamente il pancino e il petto mentre la tengo sollevata (questa è una delle cose che le piacciono di più).
A volte gioco anche a farle “cucù” davanti lo specchio, facendole incontrare fugacemente la sua immagine riflessa, e poi indietreggiandola di quel tanto che basta a farla sparire dal suo stesso campo visivo… Quando si ritrova nello specchio la sua espressione è un misto di sorpresa, allegria, divertimento e curiosità…
In tutti i modi possibili, ad ogni modo, cerco di farla giocare quando posso, ovvero quando lei è sveglia.
Ultimamente la lascio anche un po’ sola nel box (finalmente sta seduta sola e dunque riesce a stare più tempo con i suoi giochi lì da sola), ma difficilmente questo dura per più di venti minuti.
Sono convinta che il gioco stimoli la curiosità, l’intelligenza, la creatività ed anche la competenza relazionale,oltre a permettere di sperimentare bene gli slanci di vitalità che sono alla base della felicità di un bambino…
A parte ogni considerazione più o meno “tecnica”… credo che un bimbo così piccolo non abbia molto altro da fare se non dormire, mangiare, aver cambiato il pannolino e… giocare !!!!