Sofia è stata concepita il 30 ottobre 2009.
Tornavamo da un pub che, manco a farlo apposta, si chiama “Genesi” e avevamo trascorso la serata con una coppia di amici che tentavano da un po’ di avere un bimbo, dunque per tutta la serata si era parlato di concepimento e affini.
Noi non ci pensavamo ancora per niente; eravamo sposati soltanto da 4 mesi e stavamo ancora facendo le prove generali di convivenza.
Quando abbiamo fatto il primo test di gravidanza avevo già otto giorni di ritardo; era la sera del 16 novembre e, passati i 5 minuti di attesa segnati sul foglietto illustrativo, sembrava che non ci fosse nulla da vedere. Sul finire del tempo, tuttavia, abbiamo iniziato a intravedere una sbiaditissima tacchetta rosa sul display; più guardavamo e più ci si annebbiava la vista, abbiamo creduto entrambi che fosse effetto della suggestione. Eppure qualcosa di molto sbiadito e incerto sembrava proprio esserci. Continuavamo a passarcelo di mano in mano, siamo arrivati persino a fotografarlo per osservarlo da un altro punto di vista…
Il 18 novembre, l’ho ripetuto appena sveglia… ed il risultato è stato assolutamente inconfutabile !
Ho avuto una gravidanza splendida, sebbene per i primi 3 mesi ci siano state tante paure.
Sapevo di non poter avere figli per via di un complesso di condizioni anatomiche (e fisiologiche) che era stato definito proibitivo. Un utero gravemente retroversoflesso, arretrato oltre l’osso sacro e contenente un fibroma; ovaie micropolicistiche (una delle quali tempestata da oltre 12 cisti); un ovaio prolassato dalle parti di un rene… insomma, una vera catastrofe! Quando abbiamo appurato che invece l’embrione si era impiantato ed era vitale, si è prospettato il rischio (elevato, a detta del medico) che con il progredire della gestazione il riassestamento dell’utero causasse la rottura delle membrane, per via dell’ampiezza del movimento che doveva essere compiuto dal mio utero per portarsi in una posizione compatibile con la gravidanza.
E invece a febbraio finalmente l’utero era in posizione corretta, e tutto progrediva alla perfezione.
Gravidanza da manuale, con poche nausee, nessuna perdita, 12 kg di aumento di peso, accrescimento fetale regolare e continuo, valori degli esami del sangue sempre ottimi; mai una carenza, mai un problema, niente di niente! Goduta alla grande come non avrei mai sperato !
Il travaglio è stato indotto il 1 agosto 2010, al termine della 41ma settimana, mediante prostaglandine.
Anche questa è stata un’esperienza assolutamente splendida ed esaltante.
Ho iniziato ad avvertire i primi piccoli dolori a mezzanotte e sei minuti del 2 agosto; per le prime due ore ho continuato a credere si trattasse di “primi movimenti”, ancora molto lontani dalle contrazioni reali. Alle due e un quarto, invece, avevo 3 cm di dilatazione e tutto quanto è avvenuto alla velocità della luce. Alle tre del mattino ho rotto le acque e alle tre e un quarto ho iniziato ad avvertire il bisogno di spingere. Quando Ciccio è arrivato in ospedale, avevo appena iniziato a spingere, è stato lui a portarmi dalla sala travaglio in sala parto ed è rimasto insieme a me per tutto il tempo. Stava alle mie spalle, mi teneva la testa e mi parlava. Io urlavo per avere la forza di spingere, e malgrado tutto continuavo a ripetere all’ostetrica (e a lui) che le mie urla non erano proporzionali al dolore e che non era così forte come pensavo.
Alle quattro e un quarto Sofia era sulla mia pancia, e quell’istante è stato veramente indimenticabile.
Se l’uscita della testa è stata, oggettivamente, un po’ dolorosa, la contrazione successiva è stata meravigliosa; sentire il suo corpicino caldo e morbido che sgusciava fuori da me è stato come decollare con il corpo; per un brevissimo istante è stato come se non ci fosse più forza di gravità.
L’incontro tra i nostri occhi è stato immediato e quasi istintivo.
Come se lei sapesse già dove cercare i miei.
Quello sguardo mi si è scolpito nel cuore per sempre.
Meno di un quarto d’ora dopo io ero stata “risistemata” e lei era stata lavata e vestita; ci hanno messe insieme in una stanza accanto la sala parto e mentre eravamo ufficialmente “sotto osservazione”, abbiamo fatto conoscenza. Si è attaccata immediatamente e spontaneamente al seno, ha iniziato a ciucciare subito e non ha mai avuto alcuna difficoltà. Due giorni dopo è arrivata la montata lattea ed ancora adesso, che ha sei mesi e mezzo ed ha ormai iniziato lo svezzamento, continuo ad allattarla al seno.
Alle sei e un quarto ci hanno riaccompagnate in stanza e dieci minuti dopo io ero in piedi e la cullavo tenendola al seno.
Non avrei mai creduto che potesse essere così facile e bello donare la vita alla mia bambina; avevo sempre avuto enorme terrore del parto, e solo dopo averlo vissuto posso dire che si tratta dell’esperienza più grande che una donna possa avere il privilegio di vivere.
Sono stata fortunata, senza dubbio, e ne sono grata al Cielo.
Dopodichè … è iniziata l’altra grande e meravigliosa esperienza: l’allattamento al seno……. (che merita un capitolo a parte)…
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